di cura di Marilena Capellino
L’attuale periodo storico si distingue per la modifica costante del mercato del lavoro e per l’incertezza di ottenere una professione corrispondente al titolo di studio; occorre, quindi, rafforzare le basi cognitive e relazionali dei giovani, necessarie per gli eventuali ri-orientamenti che essi dovranno affrontare nel corso della loro vita.
Di conseguenza, l’orientamento scolastico non può più soltanto consistere nel riconoscimento di singole attitudini in singoli allievi, ma deve diventare flessibile per poter corrispondere alla complessità e all’articolazione della società; dev’essere un’attività che riguarda l’intero curriculum e non soltanto le classi terminali, analogamente al concetto di educazione permanente, la long life education che si estende nel corso della vita.
È necessario, pertanto, pensare ad una modalità di orientamento che si colleghi alla formazione della personalità e la rafforzi, che valorizzi l’identità della persona affinché operi scelte funzionali al progetto di vita che progressivamente si va delineando; un orientamento come valore permanente nella vita individuale, garantendone lo sviluppo e il sostegno nei processi di scelta e di decisione, con l’obiettivo di promuovere l’occupazione attiva, la crescita e l’inclusione sociale.
Tra le prassi di norma non previste nella programmazione di nessun ordine scolastico rientra la scrittura di sé, o autobiografia se si preferisce, attività relativa allo sviluppo della sfera degli affetti e altamente proficua se utilizzata didatticamente in quell’età di passaggio che è l’adolescenza, intesa come la fase di cambiamento per eccellenza. È questo periodo, infatti, che determina in gran parte la peculiare identità di un individuo e contribuisce a dar forma al suo modo di essere, delineando progressivamente quel sistema della personalità che lo accompagnerà in seguito, evolvendo ulteriormente, per il resto dell’esistenza.
La scrittura di sé, dando testimonianza della costruzione dell’io, della sua attitudine al vivere e della sua sofferenza, così come delle sue lotte, della sua capacità di resistere e di dare risposte alle condizioni e agli eventi, rientra a pieno titolo nel processo di formazione dell’individuo poiché impone al soggetto di ri-pensarsi attraverso un lavoro di connessione tra presente (ciò che si è) e passato (ciò che si è divenuti e come), di travaglio interpretativo e di costruzione di senso.
Attraverso la scrittura e l’attenzione ai fattori emotivi che la animano si può sviluppare una consapevolezza più solida e continuativa di sé, per dare forza a quel potenziale di autoformazione insito in ciascuno di noi.
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