Gli eventi sismici del Centro Italia dal 1980 fino al 2017, definiti dall’INGV sequenza sismica dell’Italia meridionale, sono stati ricordati dal Capo dello Stato in una manifestazione ufficiale anche quest’anno.
Tuttavia in generale noi siamo fatti così, male, ma fatti così: perdiamo la memoria degli eventi per così dire, scomodi!
La nostra abilità infatti è quella di esorcizzare un evento, tantopiù catastrofico, funesto, tragico, relegandolo nelle pieghe della memoria ovvero ricoprendolo da ciò che di più ci gratifica e che ci rende… immuni!
Già, Immuni, come il nome della Applicazione per telefoni cellulari, studiata per aiutarci nella prevenzione da Covid19, che è stata scaricata da talmente pochi utenti da renderla praticamente inutile!
Per inciso, ciò che nello scorcio di questa strana estate 2020 si sta verificando è la vanificazione dei sacrifici impostici nella primavera scorsa. Il prevedibile risultato è stato aumento abnorme dei casi delle persone risultate positive al test da Covid19, che quindi hanno avuto contatti – di certo inconsapevoli, ma pur sempre contatti – con altre persone, ecc. ecc.
E così, pur se con una analogia forse azzardata, ma se riferita al comportamento umano ben reale, noi “dimentichiamo” gli eventi calamitosi semplicemente non pensandoci più.
Esempio lampante ne sono i terremoti, che nell’imminenza del loro accadimento mobilitano l’opinione pubblica, con fiumi di soccorsi immediati e gare di solidarietà, ma poi, come si dice volgarmente: Passato lu Santo, passata la festa.
Eppure, nello specifico, le Cassandre, cioè gli studiosi di Scienze della Terra, in tutti i modi loro possibili avvisano, scrivono, sono presenti dove richiesti, ed avvisano che i con i terremoti la prevenzione è l’unica arma utile.
Costruire bene tenendo conto di cosa c’è “sotto” è indispensabile per evitare le sciagure di cui è piena la storia sismologica d’Italia. Quarant’anni sono passati dal terremoto dell’Irpinia; quattro anni or sono il terremoto che colpì il Centro Italia sventrò letteralmente il paese di Amatrice, ai più nota solo per la omonima ricetta gastronomica; altre cittadine limitrofe subirono la stessa sorte, essendo situate in un’area sismicamente attiva, come del resto gran parte della penisola italiana.
Tra gli innumerevoli studi e pubblicazioni sul tema, per capire e proteggersi dal fenomeno terremoto, una, risalta per la sua schiettezza, la semplicità di esposizione pur nel rigore scientifico: è quella del dr. Alessandro Amato dell’INGV.
Nel suo volume “Sotto i nostri piedi, storie di terremoti, scienziati e ciarlatani” il dr. Amato analizza i vari aspetti della problematica, ivi comprese le notizie pseudo-scientifiche di cui la stampa, magari in buona fede, spesso si nutre.
Ma il problema non è evidentemente soltanto la ricostruzione, bensì la ricostruzione in sicurezza considerando che quando, per oggettive e comprovate motivazioni geologico-tecniche, non dovesse essere possibile, la delocalizzazione dovrebbe attuarsi senza recriminazioni.
Le opportunità che si offrono a causa dei fondi europei stanziati per fronteggiare l’emergenza economica innescata dalla pandemia da COVID19 e che sono state invocate dalle più alte cariche dello Stato (leggasi Presidenza della Repubblica) non possono essere disattese.
Affrontare quindi l’atavico problema della vetustà degli edifici, pubblici e privati e la loro – finalmente – messa in sicurezza dal punto di vista sismico deve essere la priorità assoluta, senza considerare gli indotti benefici occupazionali che nascerebbero contestualmente.
Anche il dissennato utilizzo del Territorio, foriero del noto dissesto idrogeologico, può essere oggetto e soggetto privilegiato per l’utilizzo dei suddetti Fondi, ed a quanto pare in questi tempi promesso. Questo porterebbe notevoli risparmi futuri in termini di vite umane ed economici.
Ma si sa, le opportunità non sempre vengono colte, perché i loro frutti raramente maturano con le scadenze elettorali.
Dott. geologi Anna Improta Salvatore Candila Centro Studi Ambiente Sicurezza Salute ARSDiapason