La Meteorologia è una Scienza per certi versi antica perché sin dalla Preistoria l’Uomo ha cercato di interpretare i segni della Natura per prevedere l’andamento dei tempo, ma ai nostri giorni i moderni sistemi di calcolo consentono di effettuare delle simulazioni molto attendibili dell’evoluzione del tempo, nonostante gli innumerevoli parametri in gioco.
L’indubbia utilità della meteorologia nelle attività umane, sia in agricoltura, sia per la navigazione aerea e marittima che (sic!) in campo militare, hanno consentito e stimolato lo sviluppo di sofisticati algoritmi che, con l’ausilio dell’informatica, rendono attendibili previsioni anche di settimane.
Come scienza applicata quindi la Meteorologia ha una sua indubbia utilità ma se la si considera complementare alla Geologia, si può asserire che sono entrambe parte delle Scienze della Terra: Terra Solida e Terra Fluida. In quanto tali il tema più generale dell’Ambiente “Terra” entra di prepotenza nella discussione e quindi le analisi sulle variazioni dei parametri fisici indotti artificialmente con l’inquinamento e studiati nel tempo, quali il tenore di CO2, NOx, CO, O3, polveri sottili, ΔT°C, ecc, uniti a quelli biologici, portano alla inevitabile conclusione del Pericolo (leggasi “probabilità che si verifichi un evento”) e del Rischio (Pericolo per Danno previsto) imminente in termini di tempi umani, non geologici, di distruzione delle condizioni di sopravvivenza dell’Uomo sulla Terra.
Il prof. Boudillon, relatore del convegno, ha usato nella sua esposizione la allocuzione “Salvare L’Uomo”, non la Terra in quanto pianeta che, di certo, ha dimostrato, nei suoi 4,5 miliardi di anni di esistenza, ha sempre ritrovato un suo equilibrio, tra estinzioni di massa ed esplosioni di vita.
Ciò che verrà a mancare, con il tasso attuale di immissione di agenti tossici e patogeni in ambiente, sono le condizioni vitali per la Specie Umana e per la Biosfera, così come la intendiamo oggigiorno.
Un tema estremamente complesso e multidisciplinare che abbraccia praticamente tutto lo scibile, comprendendo anche le materie economiche, finanziarie, industriali, politiche e quindi di difficilissima soluzione.
Utopia: questa è la parola che viene in mente dopo le considerazioni su esposte; VERO! Ma se sono stati 150 anni, dalla Rivoluzione Industriale del XIX secolo, per variare così significativamente la composizione dell’atmosfera, di certo non ne basteranno altrettanti per riportarla alle condizioni pre-industriali.
A parte le grandi decisioni dei Governanti, sempre pomposamente annunciate ma costantemente disattese, è necessario che ciascun abitante della Terra si senta parte del Sistema e contribuisca quindi alla operazione “Salviamo l’Uomo”.
Operazione che si potrà realizzare solo se sin dall’Infanzia si inculca alle giovani generazioni il germe del rispetto della Natura e dell’Ambiente, con azioni conservative e non distruttive.
Soltanto in questo modo, con l’ausilio della Scienza e del buon senso, ed abbandonando l’egoismo di parte, si potrà sperare di avere tra cento e più anni un pianeta vivibile nella sua interezza.
Fa molto riflettere questa affermazione “Salviamo l’Uomo”; potrebbe sembrare una battuta ironica invece è pura verità.
Il pensiero comune è quello di salvare la Terra; invece siamo noi che dobbiamo salvarci da noi stessi! Paola P.