Ogni società origina un tipo di valori, cultura, tradizioni, comportamenti che caratterizzano “l’uomo” di quella società: ogni progetto educativo, che è sempre finalizzato alla formazione dell’adulto che vive in quel particolare ambiente, deve essere conseguentemente congruente con la società che lo esprime.
Si tratta quindi di comprendere il contesto sociale e culturale in cui si opera al fine di capire il modello di scuola esistente e le proposte educative conseguenti: è importante riflettere sul modello di società per capire il modello di scuola e qual è il miglior modello possibile per quell’individuo e quella società (in quest’ottica si può pensare a cambiamenti previsti da eventuali processi di riforma)
Ovviamente una proposta pedagogica aderente ai valori dell’ambiente avrà maggiori possibilità di promuovere l’integrazione del ragazzo (o all’estremo il suo condizionamento ai valori ed ai bisogni proposti), mentre un intervento educativo divergente provocherà conflitti e disagio ( ed eventuali disadattamenti). Su questa scelta educativa deve confrontarsi l’insegnante al fine di realizzare un giusto equilibrio tra adattamento e comportamento critico e divergente, tra adeguamento e conflitto.
È interessante considerare da questo punto di vista quanto afferma B. Bettelheim nel libro “ I FIGLI DEL SOGNO”:
“ogni società educando la futura generazione, pone al bambino, in ogni stadio dello sviluppo, particolari esigenze che derivano dallo specifico modo di vita di quella società. Tali esigenze raggiungono il bambino mediante gli atteggiamenti che egli incontra nelle persone che si prendono cura di lui: atteggiamenti che insieme lo mettono in grado e lo costringono a risolvere i problemi posti dal suo sviluppo. E questi problemi non sono altro che i conflitti che la società permette o esige. È proprio il modo in cui si risolve questo conflitto “che lo porta sempre più vicino a diventare un membro vitale ed efficiente di quella società”( pag. 15 ) e che “ nessun sistema educativo può essere compreso separatamente dalla società in cui serve”( pag. 25)
Perché i processi formativi siano efficaci è necessario che essi considerino attentamente, da un lato, l’individuo che si prefiggono di “formare” (valori, conoscenze, competenze, comportamenti ecc.) e, dall’altra, si basino su un’approfondita analisi delle strutture sociali in cui egli si dovrà inserire (famiglia, società).
Nell’ottica del cambiamento che ci propongono le riforme e in considerazione che ormai la scuola non detiene più il primato dell’istruzione ( a vantaggio di altre agenzie formative ed in particolare dei mezzi televisivi ed informatici) occorre RIFLETTERE ATTENTAMENTE SULLE CONDIZIONI DI VITA DELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA e su COME ESSE CONDIZIONINO l’INDIVIDUO e la FAMIGLIA in quanto, pur nel CAMBIAMENTO delle SITUAZIONI CONTINGENTI e delle MODALITÀ SPECIFICHE del VIVERE QUOTIDIANO, le FINALITÀ che la SCUOLA PERSEGUE (la FORMAZIONE dell’UOMO e del CITTADINO) SONO RIMASTE SOSTANZIALMENTE IMMUTATE.